Assistenza domiciliare
Cos’è: Il servizio è costituito da un complesso di interventi e prestazioni socio-assistenziali finalizzati a prevenire e/o rimuovere situazioni di bisogno o di disagio così da permettere la permanenza a domicilio della persona in condizioni di limitata autonomia evitandone l’istituzionalizzazione (L. 328/00 art. 15 e art. 22 comma 2).
Destinatari: E’ rivolto ai disabili con handicap comprovato ai sensi della L. 104/92 art. 3 comma 3 di età compresa fra 0 e 65 anni residenti nei Comuni afferenti all’Ambito B2.
Prestazioni: Il servizio consiste nell’erogazione di prestazioni assistenziali presso il domicilio dell’utente secondo un Piano di Intervento redatto d’intesa con la famiglia.
Le prestazioni offerte sono:
– Attività di aiuto per l’igiene e la cura della persona;
– Attività di aiuto per la pulizia della casa;
– Attività di lavaggio e cambio della biancheria;
– Attività di preparazione dei pasti;
– Attività di segretariato sociale, aiuto nel disbrigo di pratiche amministrative e di accompagnamento presso uffici;
– Attività di sostegno per la fornitura o l’acquisto, su richiesta, di alimentari, indumenti, biancheria o di generi diversi nonché di strumenti o tecnologie per favorire l’autonomia;
– Attività di accompagnamento presso familiari e vicini e presso luoghi di interesse culturale al fine di mantenere o ristabilire relazioni affettive e sociali.
Obiettivi: promuovere l’autonomia della persona
Modalità di accesso: Accesso subordinato a valutazione multiprofessionale effettuata dall’Assistente Sociale e dall’Ufficio di Piano e conseguente redazione di un Progetto Assistenziale Individuale (P.A.I.).
Costo: Il servizio prevede una compartecipazione ai costi da parte degli utenti in proporzione al reddito ISEE secondo quanto previsto dal Regolamento del servizio
Assistenza domiciliare integrata
Cos’è: L’assistenza domiciliare integrata è un sistema di interventi e servizi sanitari offerti a domicilio, intendendo per domicilio l’abitazione del paziente, si caratterizza per l’integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge; si basa anche sulla concordia degli interventi progettati e gestiti da figure professionali multidisciplinari. La continuità assistenziale offerta dal concorso progettuale degli organi professionali coinvolti (sanitari e sociali), garantisce la condivisione degli obiettivi e delle responsabilità, e stabilisce i mezzi e le risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute. L’assistenza domiciliare, componente del welfare regionale e locale, è comprensiva di diverse tipologie di assistenza che si articolano in vari livelli, diversificati in base alla loro maggiore o minore intensità assistenziale, al numero e alla competenza professionale specifica degli operatori coinvolti, al profilo della persona a cui si rivolgono, alla modalità di lavoro degli operatori, e infine al livello operativo territoriale e integrato coinvolto. L’ospedalizzazione, oltre ad essere gravosa in termini economici, comporta una situazione traumatica per l’anziano, che si trova spesso disorientato e non confortato dalla famiglia. Il sistema degli interventi e dei servizi domiciliari risulta perciò un’alternativa valida in quanto può soddisfare le esigenze, in maggior parte di carattere sanitario, degli anziani, dei disabili e dei pazienti affetti da malattie cronico degenerative in fase stabilizzata o aventi vari gradi di non auto sufficienza (temporanea/permanente, parziale/totale)
Il servizio, erogato in forma congiunta con l’ASL, è finalizzato a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale
Obiettivi e funzioni: Si tratta di un servizio a carattere socio-sanitario che prevede, attraverso un percorso programmato di concerto con l’ASL ed una progettazione individualizzata, l’erogazione a domicilio dell’utente ed in forma integrata delle prestazioni socio-assistenziali fornite dal Comune/Ambito e delle prestazioni sanitarie fornite dal Distretto Sanitario dell’ASL di riferimento.
Destinatari: E’ rivolto ai disabili, con handicap comprovato ai sensi della L. 104/92 art. 3 comma 3, di età compresa fra 0 e 65 anni residenti nei Comuni afferenti all’Ambito B2, portatori di un bisogno complesso, cioè sia sociale che sanitario.
Prestazioni: La domanda di attivazione del servizio deve essere inoltrata dal Medico di Medicina Generale dell’utente al Dirigente dell’U.O. Anziani e Assistenza Domiciliare del Distretto Sanitario di appartenenza. Quest’ultimo provvederà a trasmettere la richiesta all’equipe multidisciplinare U.V.I. che, valutato il possesso dei requisiti e stilato il Progetto Individualizzato, attiverà il servizio.
Modalità di accesso: Le persone interessate si possono rivolgere all’ufficio Servizi Sociali del proprio Comune di residenza, al Distretto Sanitario BN2 e agli uffici distrettuali collocati sul territorio, al Medico di medicina Generale e/o al Pediatra di libera scelta. Accesso subordinato a valutazione multiprofessionale effettuata dall’Unità di Valutazione Integrata distrettuale (U.V.I) che redige anche il Progetto Individualizzato
Costo: servizio compartecipato se l’utente ha un I.S.E.E. superiore ad euro 9.500,00.
R.S.A.
Finalità L’assistenza integrata residenziale eroga prestazioni socio sanitarie per disabili gravi al fine di sostenere ed assistere la persona con ridotta autonomia, con prestazioni consistenti in:
a. Assistenza riabilitativa volta al mantenimento delle abilità presenti e alla prevenzione terziaria;
b. Attività di riabilitazione anche differenziata, per il mantenimento ed il consolidamento delle abilità acquisite e per contrastare le riacutizzazioni e regressioni;
c. Modalità di intervento mirate al recupero, al reinserimento, all’autonomia, alla salvaguardia della vita affettiva e di relazione dell’utente, in coordinamento e in collegamento con gli altri servizi della rete e con il nucleo familiare, parentale ed affettivo della persona.
d. Coinvolgimento della famiglia nella definizione e attuazione dei piani di assistenza, recupero e risocializzazione.
e. Fornire sollievo temporaneo ai familiari, per motivate esigenze.
Destinatari Nella R.S.A. possono essere accolte persone disabili per le quali sussistono contemporaneamente i sottoelencati criteri di eleggibilità:
- perdita dell’autosufficienza nelle attività della vita quotidiana;
- condizioni sanitarie caratterizzate da comorbosità, e rischio di instabilità clinica, tali da non richiedere cure intensive ospedaliere;
- condizioni socioambientali che non consentono la permanenza al domicilio, sia pure con il supporto dei servizi domiciliari e semi-residenziali;
- condizioni cliniche che non consentono un adeguato trattamento a domicilio, o il trasferimento quotidiano dal proprio domicilio verso una struttura semiresidenziale, senza pregiudizio per lo stato di salute, o infine l’accoglienza in strutture residenziali a carattere sociale;
- necessità di medio livello di assistenza sanitaria (medica, infermieristica, riabilitativa) integrato da un livello alto di assistenza tutelare ed alberghiera.
Modalità e procedure di ricovero. In caso di decisione di ricovero in RSA, l’U.V.I., in accordo con l’U.O. ed in accordo con l’assistito, individua la struttura di destinazione, comunica l’eventuale lista di attesa e rilascia all’assistito o ai suoi familiari l’autorizzazione. L’UVI contatta il Direttore Responsabile della RSA prescelta, comunica allo stesso e al MMG dell’utente, modalità e data di ricovero e rilascia all’assistito o ai suoi familiari l’autorizzazione. Al momento del ricovero, insieme ai primi dati della cartella clinica l’UVI, fornisce il progetto sociosanitario personalizzato, il cui fulcro è il progetto riabilitativo personalizzato e definisce, in raccordo con la struttura, il piano esecutivo del progetto. La struttura che esegue il ricovero dà comunicazione entro 24 ore al MMG del cittadino, al Comune di residenza, al distretto sanitario di residenza dell’utente dell’avvenuto ricovero e, se diverso, anche al Distretto in cui insiste la struttura. L’equipe operativa della struttura, nell’ambito degli obiettivi definiti dal progetto sociosanitario personalizzato e del piano esecutivo, entro i primi trenta giorni dall’inserimento, di concerto con il MMG, segnala all’UVI eventuali problematiche insorte nel corso di questo primo periodo per eventuali revisioni del piano esecutivo stesso. Il progetto sociosanitario e il relativo piano esecutivo sono soggetti a verifica periodica da parte della UVI secondo i tempi e le modalità previste dallo stesso e, comunque, non oltre i 3 mesi.
Destinatari: Sono destinatari dell’intervento i cittadini disabili con età inferiore ai 65 anni, residenti nel territorio dell’ambito B2, non assistibili a domicilio
Modalità di accesso: La domanda di attivazione del servizio deve essere inoltrata dal Medico di Medicina Generale dell’utente al Dirigente del Distretto Sanitario di appartenenza. Quest’ultimo provvederà a trasmettere la richiesta all’equipe multidisciplinare U.V.I. che, valutato il possesso dei requisiti e stilato il Progetto Individualizzato, attiverà il servizio.
Costo: Il costo del servizio è stabilito in base alla situazione economica complessiva della persona che ne fa richiesta (ISEE) ed è disciplinato dal Regolamento di accesso al servizio dell’Ambito Territoriale Sociale B2
L’ Isee residenziale infatti annovera tra i parametri di calcolo una quota denominata aggiuntiva, basata sulla situazione economico- reddituale di ogni figlio del beneficiario non appartenente al nucleo ( circolare INPS n 171 del 18 dicembre 2014)
Assistenza scolastica
Cos’è: Il servizio prevede un sostegno socio-educativo a persone con disabilità, diretto ad assicurare il diritto allo studio attraverso forme di assistenza tali da facilitare la comunicazione, la socializzazione, l’inserimento e l’integrazione scolastica, l’apprendimento e lo sviluppo delle potenzialità residue individuali. Il servizio mira a garantire la continuità fra i diversi gradi di scuola con percorsi educativi
Destinatari: E’ rivolto ad alunni con handicap comprovato ai sensi della L. 104/92 ricadenti nel territorio dell’Ambito B2.
Prestazioni: Attività di supporto socio-educativo e attività didattiche/culturali/sociali specifiche e di sostegno.
Obiettivi: promuovere l’autonomia della persona a livello scolastico.
Modalità di accesso: Le persone interessate si possono rivolgere all’ufficio Servizi Sociali del proprio Comune di residenza. L’accesso è subordinato alla valutazione effettuata dall’equipe multidisciplinare socio-sanitaria.
Costo: gratuito
Centro diurno integrato
Cos’è: Il Centro Diurno garantisce prestazioni assistenziali, un adeguato livello di vita di relazione e, unitamente ai servizi domiciliari, la permanenza dell’utente al proprio domicilio privato il più a lungo possibile, offrendo altresì sostegno e supporto alla famiglia. Le strutture facenti parte del sistema integrato delle cure domiciliari accolgono utenti con diversi bisogni di sostegno sociale e sanitario e sono di conseguenza dotati di offerta differenziata di prestazioni e servizi in relazione alle necessità degli utenti. L’assistenza integrata semiresidenziale erogata dal Centro diurno persegue le seguenti finalità:
a) Ospitare persone con ridotta autonomia che necessitano di prestazioni sanitarie specialistiche e di interventi tesi a mantenere e/o a stimolare le autonomie residue dell’individuo con prestazioni sociosanitarie integrate svolte in regime diurno.
b) Garantire il mantenimento di adeguati livelli di vita di relazione e la continuità dei rapporti familiari attraverso: interventi e attività di socializzazione, interventi tesi al mantenimento dell’autonomia residua e alla tutela dello stato di salute, interventi riabilitativi e occupazionali, il rientro serale a domicilio.
c) Ricorrere ai servizi residenziali in via subordinata ed esperendo modalità che circoscrivono di norma ad un periodo programmato la prestazione, sulla base di un definito piano di intervento.
Destinatari del servizio L’assistenza sociosanitaria integrata semiresidenziale è erogata nei Centri Diurni Integrati (C.D.I), aperti almeno 8 ore al giorno e per almeno 5 giorni a settimana, le cui funzioni sono definite nella L.R. n. 8/2003. Per assistenza semiresidenziale si intende un regime prestazionale di durata variabile definita dal progetto personalizzato, destinato a cittadini con media o grave limitazione dell’autosufficienza, i quali abbisognano di assistenza tutelare, monitoraggio delle condizioni di salute, attività di socializzazione, interventi riabilitativi, occupazionali e ricreativi. Essa rappresenta un’utile integrazione ai servizi forniti dalle RSA e dall’A.D.I., insieme ai quali garantisce la continuità assistenziale, consentendo il passaggio degli utenti da un regime assistenziale ad un altro, quando mutano le condizioni cliniche e di autosufficienza o familiari. All’interno del Centro Diurno Integrato possono essere accolte persone anziane, affette da demenza o disabili per i quali sussistono contemporaneamente le seguenti condizioni:
– scarsa autonomia e grande impedimento nelle attività della vita quotidiana; condizioni sanitarie caratterizzate da comorbosità;
– condizioni socioambientali e/o familiari che consentono la permanenza al domicilio per almeno parte della giornata; ! condizioni cliniche che consentono il trasferimento quotidiano dal proprio domicilio verso la struttura semiresidenziale senza pregiudizio per lo stato di salute; ! condizioni cliniche o socio-ambientali, anche temporanee, che non consentono un adeguato trattamento a livello ambulatoriale e/o domiciliare in alternativa all’assistenza semiresidenziale;
– necessità di medio livello di assistenza sanitaria (medica, infermieristica, riabilitativa) integrato da un livello alto di assistenza tutelare
Costo: compartecipato in base alla certificazione I.S.E.E. sociosanitaria così come previsto dal regolamento di accesso.
Centro polifunzionale
Il Centro Sociale Polifunzionale per disabili si configura come struttura a ciclo diurno in cui si svolgono attività di aggregazione e socializzazione che prevedono forme di coinvolgimento e partecipazione degli utenti e delle loro famiglie. La struttura è articolata in spazi multivalenti, caratterizzati da una pluralità di attività e servizi offerti, volti al sostegno e allo sviluppo dell’autonomia individuale, sociale e alla riduzione dei fenomeni di emarginazione.
Obiettivi e Finalità Gli obiettivi principali prevedono la promozione sul territorio dell’ambito di esperienze aggregative, finalizzate al recupero ed all’integrazione socio-psicologica della persona diversamente abile, attraverso la creazione di spazi socializzanti capaci di attrarre e coinvolgere i disabili e le loro famiglie. Gli obiettivi specifici sono :
• il miglioramento della qualità della vita, delle relazioni e potenziamento delle capacità espressive e di comunicazione;
• lo sviluppo e tutela dell’autostima;
• l’acquisizione di competenze finalizzate all’inserimento socio-lavorativo;
• Il sostegno emotivo ai familiari dei disabili attraverso gruppi di auto-mutuo aiuto;
• Il sostegno all’autonomia individuale e sociale.
• la soddisfazione dei bisogni di accoglienza, cura, assistenza ed integrazione delle persone con disabilità.
• incrementare e mantenere i livelli di autonomia funzionale contrastando i processi involutivi e favorendo, quando è possibile, la frequentazione di strutture esterne, sportive e sociali;
• favorire lo sviluppo di competenze globali finalizzando l’azione al raggiungimento di obiettivi significativi mediante percorsi e progetti personalizzati anche in funzione di un possibile inserimento lavorativo.
• la promozione di occasioni pubbliche che possano creare comunicazione e scambi socializzanti nel contesto ambientale
Destinatari Gli Utenti che saranno inseriti nelle attività del centro, sono persone in età compresa tra i 18 e 65 anni con disabilità psico-fisica, motoria e sensoriale accertata ai sensi della normativa sull’invalidità civile. Possono frequentare il centro anche utenti di età non inferiore ai 16 anni ma comunque in carico presso altri servizi dell’area disabili che necessitano del tipo di prestazioni dei Centri Polifunzionali. Per ogni utente inserito nel Centro dovrà essere redatto un progetto personalizzato in cui sarà definito l’itinerario operativo a cui attenersi ed i risultati che si intendono raggiungere. Si prevede l’accesso da parte degli utenti anche ad un solo laboratorio o attività programmata, purché supportato da preciso progetto individualizzato.
Modalità Accesso Saranno ammesse, in via prioritaria, le persone con disabilità in dimissioni dai centri di riabilitazione nel percorso sanitario su valutazione delle U.V.I. e sulla base della diagnosi funzionale del soggetto stesso. Successivamente alla verifica della disponibilità della Struttura prescelta, sarà stilato il Piano Individuale del soggetto con l’indicazione di programmi e finalità da raggiungere e della durata presunta dell’inserimento. Inoltre si può accedere al servizio anche previa domanda presso il Segretariato Sociale del Comune di residenza. Il Servizio Sociale Professionale valuterà la richiesta effettuando i necessari accertamenti per la verifica del bisogno e la sussistenza dei requisiti dell’utente ad essere inserito nelle attività dei centri. Ai fini dell’accertamento si utilizzerà la S. Va. M. Di. Sociale della Regione Campania per una corretta valutazione del bisogno. La valutazione professionale e la predisposizione del progetto personalizzato di intervento sono condizione preliminare per l’accesso ai centri. Avranno priorità di inserimento i soggetti, oltre che per condizioni economiche più svantaggiate, che si trovano: – in situazioni di fragilità e a rischio di emarginazione grave nel contesto familiare e sociale di riferimento; – con reti familiari limitate o gravate da importanti compiti di cura; – che necessitano di un sostegno continuativo per la realizzazione di attività quotidiane;
Costo: Gli utenti sono tenuti a compartecipare al costo di tali servizi sulla base della valutazione della situazione economica dell’utente medesimo e del nucleo familiare, come da Regolamento Unitario di Accesso alle Prestazioni sociali e approvato con deliberazione del Coordinamento Istituzionale
Comunità alloggio per disabili mentali
La Comunità Alloggio si qualifica essenzialmente quale struttura residenziale comunitaria (e non solo assistenziale) che valorizza al massimo la dimensione soggettiva e interpersonale, al fine di far raggiungere livelli maggiori di autonomia in relazione alla riacquisizione di abilità individuali e capacità relazionali ed al recupero delle potenzialità residue. I principi base che guidano l’operatività del servizio sono:
⇒ superare l’istituzionalizzazione e qualunque forma di emarginazione dal contesto sociale di persone che presentano disabilità psichiatriche, anche di lunga durata;
⇒ migliorare la qualità della vita, favorendo il reinserimento sociale del soggetto ospite, in modo rispondente alla sua personalità e ai suoi interessi; ⇒ assicurare una dignitosa condizione di vita all’interno di una struttura caratterizzata da una convivenza di tipo familiare; ⇒ garantire ai cittadini con disagio psichico il diritto ad un alloggio accogliente e qualificato;
⇒ consentire, attraverso il consolidarsi di un’attività di servizio d’accoglienza, un percorso di autonomia più completo e finalizzato all’effettivo reinserimento sociale;
⇒ realizzare servizi a disposizione della comunità, secondo il concetto della “mutualità allargata”;
⇒ concretizzare, ove possibile, l’inserimento lavorativo.
Destinatari: soggetti disabili autonomi e semi-autonomi adulti
Modalità di accesso al servizio: Le persone interessate si possono rivolgere all’ufficio Servizi Sociali del proprio Comune di residenza, al Distretto Sanitario di appartenenza, al Dipartimento di salute Mentale, al Medico di medicina Generale . Accesso subordinato a valutazione multiprofessionale effettuata dall’Unità di Valutazione Integrata distrettuale (U.V.I) che redige anche il Progetto Individualizzato.
Costo: 40% a carico dell’ASL 60% a carico Comune/Ambito con compartecipazione alla spesa secondo l’ISEE dell’anno di riferimento (ai sensi del vigente regolamento comunale in materia di compartecipazione alla spesa) e comunque compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili dall’ambito
P.T.R.I.
Cos’è? Sono dei progetti di vita costruiti “a misura” della persona in base al suo bisogno di habitat, di lavoro, di rapporti affettivi e sociali. La costruzione di questo Progetto, però, non è affidata solo ai medici, ma è frutto di un lavoro di gruppo fatto dallo stesso utente insieme alla sua famiglia, ai Servizi Sociali, ai volontari e alle cooperative che appartengono al mondo “no profit” del cosiddetto “Terzo Settore”. Questo significa che, nei “Progetti su misura” , la casa, il lavoro e l’affettività diventano strumenti di cura della malattia, di crescita personale e di inserimento sociale più che strumenti di pura “assistenza sanitaria”. Offrire una casa tramite un PTRI, per esempio, non significa offrire un “tetto” presso qualche istituzione sanitaria (comunità, Sir, case famiglia, ecc.) dove la persona si cronicizza nella condizione di malato assistito: ma significa diventare responsabile della cura e della gestione della casa – dalla pulizia, al fare la spesa, al pagamento delle bollette – per crescere, evolversi e conquistare l’autonomia abitativa in grado di assicurare dignità alla persona e alla sua dimora. Altro esempio: nel PTRI offrire un lavoro non significa inserire l’utente in attività assistenziali senza prospettive – come i tanti progetti a termine finanziati dalla Sanità che spesso arricchiscono solo chi li gestisce – ma utilizzare la formazione al Lavoro come attività riabilitativa che punta ad un duraturo inserimento nelle normali imprese locali o nei circuiti della Cooperazione Sociale, grazie agli sgravi economici offerti ai datori di lavoro dalla legge sui PTRI. Nel “Progetto su Misura”, infine, favorire rapporti sociali a scopo terapeutico non significa solo fornire contatti di tipo ambulatoriale con psichiatri, psicologi e assistenti sociali, ma alimentare veri rapporti affettivi, basati sulla socializzazione naturale, la partecipazione attiva alla vita del territorio e la costruzione attorno all’utente di un gruppo di amici in grado di costituire una vera “rete” di supporto al bisogno.
Destinatari Il servizio è destinato ai cittadini in condizioni di fragilità e/o non autosufficienza concomitante o conseguente a patologie psichiche o fisiche a decorso protratto e potenzialmente ingravescente (malattie croniche e/o cronico degenerative e disabilità sociale) o a stati di grave rischio e vulnerabilità per la prognosi che richiedono progetti individuali caratterizzati dalla inscindibilità degli interventi sanitari e sociali, a partenza da bisogni con prevalenza sanitari ad espressività sociale. La priorità dell’immissione delle persone nei progetti terapeutici riabilitativi individuali sostenuti con i BdS è riferita ai seguenti gruppi:
– persone affette da malattie croniche e/o cronico degenerative con grave disabilità sociale, nonché con disturbo psichiatrico internate nelle strutture protette o case di cura convenzionate fuori dalla Regione Campania;
– persone affette da malattie croniche e/o cronico/degenerative con grave disabilità sociale con ricoveri ripetuti negli ospedali civili o nelle case di cura convenzionate fuori e dentro della Regione Campania;
– persone internate negli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) di pertinenza territoriale a carico del sistema sanitario;
– persone affette da malattie croniche e/o cronico/degenerative con grave disabilità sociale internate nelle carceri di pertinenza territoriale sottoposti a misure alternative alla detenzione con provvedimenti di autorità giudiziaria; i minori di pertinenza territoriali internati negli istituti educativi assistenziali, sottoposti a misure alternative alla detenzione con provvedimenti di autorità giudiziaria;
– i minori con disturbi psichiatrici di pertinenza territoriali internati negli istituti educativi assistenziali, sottoposti a misure alternative alla detenzione con provvedimenti di autorità giudiziaria;
– persone affette da malattie croniche e/o cronico degenerative con grave disabilità sociale in stato di abbandono nei territori.
Modalità di accesso Per chiedere l’attivazione della procedura per un “Progetto su misura”, bisogna rivolgersi al proprio medico di base affinchè attraverso la compilazione delle apposite schede Pua e Svamdi ne individui i requisiti e richieda di attivare l’Unità di Valutazione Integrata. Nei casi di persone in particolari condizioni di fragilità che richiedono interventi immediati, si può richiedere di attivare un PTRI con “procedura di urgenza” : il che consente di trovare subito una soluzione – purchè condivisa – al problema che poi verrà ratificata dall’equipe dell’UVI.
Costo: Il costo del servizio è stabilito in base alla situazione economica complessiva della persona che ne fa richiesta (ISEE) ed è disciplinato dal Regolamento di accesso al servizio dell’Ambito Territoriale Sociale B2
Assegni di cura
La Regione promuove un Programma di Assegni di Cura per favorire la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti in condizioni di disabilità gravissima e grave che necessitano di assistenza continua 24 ore al giorno e per sostenere i loro familiari nel carico di cura.
Gli assegni di cura sono contributi economici onnicomprensivi erogati dall’AmbitoTerritoriale in favore di persone non autosufficienti in condizioni di disabilità assistite a domicilio e costituiscono un titolo di riconoscimento delle prestazioni di assistenza tutelare svolte dai familiari degli ammalati.
L’intervento persegue i seguenti obiettivi specifici :
o favorire la permanenza a domicilio dei non autosufficienti anche in condizioni di disabilità ;
o assicurare un sostegno economico adeguato alle famiglie che hanno assunto il carico di cura, quando siano anche in condizioni di difficoltà economica;
o contrastare le situazioni di indigenza economica derivante dagli oneri per la cura di una persona in condizioni di disabilità gravissima;
o favorire il rientro a domicilio, anche temporaneo, di persone in condizioni di disabilità gravissima ricoverate presso strutture sociosanitarie.
Gli assegni di cura concorrono alla realizzazione dei progetti sociosanitari/P.A.I. di “Cure Domiciliari” definiti dalle U.V.I. distrettuali, sulla base di una valutazione multidimensionale del bisogno assistenziale effettuata tramite le schede S.VaM.A. e S.Va.M.Di. Sostituiscono le ore di prestazioni di “assistenza tutelare ed aiuto infermieristico” garantite dall’oss di competenza dell’Ambito Territoriale e costituiscono la quota di spesa sociale dei piani di assistenza individualizzati/P.A.I. di Cure Domiciliari Integrate/ADI.
Sono nel contempo aggiuntivi e complementari a ogni altra prestazione o intervento a carattere esclusivamente sociale erogata dai Comuni dell’Ambito per una presa in carico globale dell’assistito e della sua famiglia, come ad es.: il trasporto, il segretariato sociale ecc, ad esclusione dei voucher per l’assunzione di badanti.
Beneficiari Accedono agli assegni di cura del presente Programma le persone non autosufficienti in condizione di disabilità gravissima e grave, residenti nell’Ambito Territoriale e per le quali le U.V.I. distrettuali abbiano già effettuato una valutazione e redatto un progetto sociosanitario/P.A.I. di “Cure Domiciliari”, che siano assistite da un caregiver familiare o le persone che presentano per la prima volta richiesta di accesso alle Cure Domiciliari (presso il Distretto Sanitario o il Segretariato Sociale dell’Ambito Territoriale) e in calce alla stessa effettuino anche richiesta di assegno di cura.
Intestatario dell’assegno è la persona non autosufficiente. E’ essenziale che la U.V.I. individui nel progetto sociosanitario/P.A.I. un familiare di riferimento che assume la responsabilità di effettuare le prestazioni assistenziali programmate dalla U.V.I.
L’assegno ha una durata di 12 mesi ed è erogato mediante bonifico bancario con cadenza bimestrale a partire dalla data di valutazione da parte dell’U.V.I.; è cumulabile
con pensioni, indennità di accompagnamento e ogni altro assegno o emolumento riconosciuto con carattere previdenziale e/o assicurativo. Non è cumulabile con altre misure di sostegno al reddito erogati dagli Ambiti per i non autosufficienti né con voucher per l’assunzione di badanti.
Costi: gratuito