San Giorgio del Sannio, 24 Febbraio 2022 – Occupazione femminile nel Sud Italia e violenza di genere: le attività dell’Azienda Consortile B02 Nota del Direttore
La Dott.ssa Michela Barbato, direttore dell’Azienda Speciale Consortile B02 per la gestione dei servizi sociali e socio-sanitari, spiega le problematiche relative ai retaggi culturali e le attività implementate dall’ Ente per il superamento delle stesse.
“La disuguaglianza è determinata da un retaggio storico che ha assegnato dei ruoli specifici al genere femminile e maschile. Uomo e donna devono sentirsi ugualmente responsabili nell’ambiente familiare, sociale ma soprattutto lavorativo, ed è questo che determina a mio avviso l’uguaglianza e il superamento delle discriminazioni. Subire la discriminazione è il peggior errore che noi donne possiamo commettere, significa essere le prime a rimarcare la differenza di genere.
In questo quadro, risulta doveroso considerare un’altra faglia nella società odierna, maggiormente presente secondo i dati ISTAT al Sud Italia. Le violenze fisiche o sessuali sono più diffuse al Centro (12,6%) e al Sud (12,3%), mentre il minimo è riscontrabile nelle Isole (9%). Le violenze sessuali sembrano essere più frequenti al Sud, quelle fisiche al Centro Italia.” “L’azienda Speciale Consortile B02, si occupa di garantire ai cittadini di 19 Comuni ad esso afferenti, servizi sociali e socio-sanitari. I comuni come Enti locali sono parte attiva dell’azienda, in quanto sono loro stessi ad aver delegato le funzioni sociali di cui alla legge 328/2000 all’Ente strumentale sovracomunale costituitosi nel 2019. Di fatto è l’Azienda che si occupa di garantire servizi di supporto per le famiglie, servizi per la genitorialità, servizi ai minori, ai disabili, servizi di prossimità a soggetti a rischio di emarginazione e esclusione sociale, supporto alle donne che si rivolgono al centro antiviolenza “Dillo a noi” dell’Azienda B02. Sicuramente la difficoltà principale è quella di superare le barriere, gli ostacoli, i pregiudizi culturali, ma consentire ai cittadini la massima partecipazione attraverso la creazione di “cittadinanza attiva”, che ci permette sicuramente di superare il gap culturale. Abbiamo bisogno di essere più inclusivi ed eterogenei, aprirci al pensiero degli altri, saper ascoltare ed essere liberi di esprimere i propri pensieri, tale atteggiamento è essenziale per portare avanti idee nuove per essere in grado di rispondere meglio a una società più dinamica e inclusiva. Il tema dell’inclusione e della cittadinanza attiva sono centrali nel lavoro; oltre della presa in carico di donne vittime di violenza, ci si attiva per poter garantire loro un’autonomia economica e professionale, anche attivando tirocini, contributi economici e percorsi formativi. Con il progetto Itia “Intese territoriali di Inclusione attiva” ha trovato spazio, la realizzazione del portale web “B2Life”. Tale portale ha lo scopo di creare uno spazio di incontro e approfondimento per i giovani e per le famiglie.”